Nonostante i tanti appelli alla mobilità sostenibile, gli italiani continuano a preferire (nettamente) l’utilizzo del mezzo privato piuttosto che usufruire del servizio di trasporto pubblico. Il motivo? Un alto tasso di insoddisfazione rispetto al servizio, dovuto alle diffuse difficoltà di collegamento in molte zone di Italia.
A ratificare questa relazione complicata è il rapporto Istat 2023, che riporta i dati 2019, ovvero dell’ultima rilevazione pre-pandemia, quando gli italiani hanno dichiarato poca fiducia nei servizi di trasporto pubblico con la conseguenza di continuare a perseverare nell’utilizzo elevato di mezzi privati per recarsi nei luoghi di lavoro o di studio.
L’obiettivo prefissato per il 2030 di offrire a tutta la cittadinanza sistemi di trasporto pubblico sostenibili e sicuri, al momento, sembra di difficile realizzazione. Non è infatti sufficiente l’ammodernamento del parco mezzi circolante, che pure il Pnrr incoraggia con ingenti risorse, né la progressiva conversione all’elettrico: Istat rivela che circa un terzo delle famiglie italiane sono insoddisfatte dal servizio di trasporto pubblico, precisamente il 33,5 %, dato in aumento rispetto al 29,5 % del 2010. Un malcontento per cui il 74,2 % delle persone utilizza il mezzo privato per andare a lavoro, con una percentuale di studenti che fruiscono dei mezzi pubblici per recarsi nei luoghi di studio ancora molto bassa: 28,5 %.
Quanti italiani utilizzano i mezzi di trasporto pubblico?
Secondo il report “Spostamenti sul territorio prima del Covid-19“, sempre dell’Istat, nel 2019 sono state 13 milioni le persone che hanno utilizzato almeno una volta un autobus, filobus o tram, mentre sono solo tre milioni ad utilizzare i mezzi pubblici tutti i giorni, stesso numero di chi ha usufruito del servizio più di una volta alla settimana.
Tra le persone che li hanno utilizzati tutti i giorni più di un milione era del nord-ovest, 500 mila del nord-est, 750 mila del centro, 430 mila del sud e 230 mila delle isole (si tratta di cifre indicative). Per quanto riguarda chi ha usufruito del sistema di trasporto pubblico qualche volta alla settimana: 900 mila erano nel nord-ovest, 540 mila nel nord-est, 700 mila al centro, 540 mila al sud e 230 mila nelle isole (anche in questo caso si tratta di quantità indicative).
Grandi differenze tra regione a regione
Le tre regioni in cui più persone utilizzano il sistema pubblico tutti i giorni o qualche volta alla settimana sono, come prevedibile, anche le più popolose: Lombardia (600 mila tutti i giorni, oltre il milione più di una volta a settimana), Lazio (500 mila e oltre 900 mila) e Campania (200 mila e oltre 500 mila). Seguono il Piemonte (oltre 200 mila e quasi 500 mila) che fa meglio di Emilia-Romagna e Veneto, nonostante il maggior numero di abitanti presenti in queste ultime due regioni.
I dati delle tre regioni più piccole del Paese, ovvero in ordine Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, non sono nemmeno disponibili. E quindi non può sorprendere che il dato più basso di persone che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico lo registri l’Umbria, ovvero la regione più piccola tra quante presenti nella statistica.
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