Il bosco è intorno a noi, è in ogni cosa che ci circonda: nel tavolo su cui ceniamo, nel pavimento su cui camminiamo, nella protezione sull’erosione e in tanti altri elementi della nostra quotidianità. Non occorre viverci dentro per essere circondato dal bosco. Una riflessione sul nostro rapporto con esso.
Di Marco Albino Ferrari
Sembrerò incline all’esagerazione, ma passando un po’ di tempo con un vero conoscitore dei boschi come Luigi Torreggiani, che niente ha a che vedere con quelle sirene che inseguono l’applauso con ricette a effetto: tipo piantiamo 100 miliardi alberi per salvare il pianeta (vedi Stefano Mancuso), ma va beh.
Dicevo, passando un po’ di tempo con Torreggiani e leggendo i suoi libri e vivendo in un bosco mi sono avvicinato a questo grande e multiforme organismo, che respira nel giorno e nella notte e nei cicli delle stagioni.
Ma non occorre viverci dentro per essere circondato dal bosco. Pensiamoci. Spesso, dalla città, pensiamo al bosco come a un’entità distante che si perde indistinta sullo sfondo. Ma il bosco è molto più vicino a tutti noi di quanto pensiamo.
«Il bosco è dentro ogni cosa che ci circonda»
Il bosco è nel tavolo su cui ceniamo, nel pavimento su cui camminiamo, nei funghi e nei frutti spontanei, nella fauna selvatica, nella protezione dall’erosione, nel paesaggio che sogniamo, nel calore della stufa, nella nuova edilizia a basso impatto ambientale. Il bosco pervade ogni cosa. È l’acqua che scende dal rubinetto in città.
Di più: è l’aria che respiriamo. Non c’è mai una vera separazione tra noi e il bosco.
(Tratto da un contributo di Marco Albino Ferrari per il magazine L’AltraMontagna)