Dal Pnrr alle altre opportunità dedicate al rilancio del turismo nei borghi, nei piccoli Comuni e nelle Città d’arte, sono sempre più numerosi i territori che aderiscono a «piccole patrie» e si avvalgono dell’assistenza tecnica e delle progettazioni SIMTUR.
Il turismo, inutile ribadirlo, è uno dei settori che maggiormente hanno sofferto le restrizioni connesse all’emergenza pandemica. Secondo il World Travel & Tourism Council, tra il 2019 e il 2020 il giro d’affari in Italia è calato di circa la metà (da 236 miliardi di euro a 116) mentre l’incidenza sul Pil nazionale è scesa dal 13,1% al 7%.
Perdere oltre il 50% di arrivi e presenze ha comportato gravissime ripercussioni sul tessuto economico, sulle filiere di servizi e sulle politiche di destinazione: un colpo durissimo che si aggiunge alle già numerose criticità nazionali e internazionali che, dall’attentato alle Torri Gemelle nel 2001, crisi dopo crisi, va minacciando gli operatori.
Più volte simtur ha rilanciato l’allarme dei Prefetti, che segnalano il pericolo di molti imprenditori di scivolare nelle mani dell’usura per reggere a mutui e altre esposizioni, o svendere il proprio patrimonio alle mafie: nella sola Riviera romagnola sono stati oltre 200 gli hotel passati di mano nel periodo, costringendo Alessandra Camporota – Prefetto di Rimini – a dichiarare: «La mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi, le autorità sono all’erta per controllare sospetti movimenti di denaro». Sono già decine le segnalazioni da parte di proprietari delle strutture alberghiere della costiera romagnola. «Se vendi adesso ti diamo X, se vendi tra tre un mese due terzi, tra due mesi la metà». Questo il tenore delle offerte al ribasso che provengono, oltre alle promesse di denaro cash e accollo dei debiti con le banche: una tentazione quasi irresistibile per chi è disperato.
Segnali di ripresa
Una previsione dell’istituto Demoskopika che ha stimato i flussi turistici sulla base dell’imposta di soggiorno rilevabile dal sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) e delle recenti previsioni dell’Istat. Si prevedono 343 milioni di pernottamenti, con effetto positivo anche sulla spesa turistica: ben 26 miliardi previsti, con una crescita dell’11,8% rispetto al 2021.
Anche se la guerra in Ucraina non risparmia gravi contraccolpi al turismo, il 2022 segnerebbe un incremento dei flussi turistici in Italia: quasi 343 milioni di presenze e poco più di 92 milioni di arrivi, con una crescita rispettivamente pari al 35% e al 43% rispetto all’anno precedente.
Oltre la metà degli italiani (51%), inoltre, avrebbe deciso di andare in vacanza per i prossimi mesi, con il 16% che ha già prenotato (oltre 9 milioni di prenotazioni), anche se occorre comprendere che la domanda è completamente cambiata, tanto da spingere il presidente di Demoskopika Raffaele Rio ad affermare: «La pandemia ha affermato il profilo del turista sostenibile. In quest’ottica, è necessario sfruttare consapevolmente le risorse del Pnrr per sostenere la ripresa del turismo».
Pnrr e altre opportunità per i territori
All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), le misure destinate allo sviluppo e al miglioramento del comparto del turismo ammontano a circa 2,4 miliardi di euro: i progetti di competenza del Ministero del Turismo sono contenuti nella Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) e, nello specifico, all’interno della Componente 3 (Cultura e Turismo).
Sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione sono le tre direttrici principali individuate dal governo per innalzare la qualità dell’offerta turistica italiana e di conseguenza aumentare la capacità competitiva delle imprese del ramo.
Tra le principali azioni da mettere in campo ci sono: il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati; investimenti pubblici per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico; sostegno al credito per il comparto e incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese del settore.
Accanto a questa dotazione, che appare piuttosto marginale se paragonata al valore totale del Pnrr – rappresentando solo l’1,3% del totale, pur considerando che triplica la dotazione annuale del dicastero -, vi sono numerose altre misure.
Ad esempio l’Avviso pubblico del Ministero dell’Interno per l’assegnazione del Fondo per l’anno 2021 a sostegno delle piccole e medie Città d’arte e dei borghi “particolarmente colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici” per “progetti contenenti misure per la promozione e il rilancio del patrimonio artistico”.
Quasi il 5% dei Comuni destinatari della misura ha scelto di affidare le proprie prospettive di rilancio – in chiave di turismo sostenibile e di comunità – aderendo al programma nazionale «piccole patrie»: dall’Emilia Romagna alla Calabria, dalla Campania alla Sardegna, il modello che propone di rigenerare l’integrazione dell’offerta turistica su base partecipativa e digitale è senza dubbio un risultato importante.
«A differenza degli importanti investimenti che andranno a vantaggio delle grandi città – spiega il presidente SIMTUR, Federico Massimo Ceschin – le risorse investite nei territori consentono di ripartire dal tessuto vivo delle comunità, assieme agli operatori turistici e culturali per affrontare le tante fragilità che ancora impediscono all’Italia di diventare un prodotto turistico integrato e alle località dell’entroterra di sfuggire alla odiosa etichetta di “minori”».
Il bando per i siti UNESCO e le città creative
Scade il 15 luglio una nuova misura che deve risvegliare l’interesse dei territori: il bando che riguarda l’individuazione di progetti volti alla valorizzazione della vocazione turistico‐culturale dei luoghi in cui siano ubicati siti riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità e dei Comuni appartenenti alla rete delle città creative dell’UNESCO.
L’avviso pubblico ha una dotazione finanziaria non indifferente, di 75.000.000 di euro. Possono presentare la domanda di finanziamento i Comuni classificati in base alla “vocazione turistica” che abbiano subìto una riduzione delle presenze turistiche nell’anno 2020, rispetto al 2019, certificata dalle statistiche Istat. Il Fondo finanzia gli interventi per la valorizzazione del sistema turistico locale attraverso la realizzazione di:
- strumenti di valorizzazione e promozione turistica digitale;
- itinerari turistici;
- progetti di marketing ed eventi;
- opere di carattere edilizio, strutturale o impiantistico, allestimenti su siti culturali, paesaggistici e naturalistici funzionali ad accrescere la fruizione e l’attrattività turistica (quest’ultima tipologia di interventi è ammissibile solo se proposta congiuntamente a uno o più interventi di cui alle lettere precedenti).
La domanda di finanziamento si presenta esclusivamente online attraverso la piattaforma informatica dedicata da Invitalia entro le 12.00 del 15 luglio 2022.
Anche in questa circostanza, SIMTUR è a disposizione degli amministratori locali, dei dirigenti e dei funzionari, per prestare assistenza tecnica.