Il cibo, e la sua produzione, racchiude i valori fondamentali di un territorio, di una comunità e della sua identità, del suo “saper fare”, del suo paesaggio ed in definitiva della sua cultura. Per questo le associazioni che, a diverso titolo, operano nel territorio dell’Alta Langa, sia per la parte piemontese che ligure, intendono dare avvio ad un “Distretto del Cibo” che valorizzi le peculiarità e le qualità della produzione locale.
L’Alta Langa ligure/piemontese, territorio forse meno conosciuto di quelli vicini e più noti, offre un “unicum” che combina il sapore del mare con quello della montagna. Facilmente raggiungibile da Torino, Milano e Genova è un territorio da gustare e da vivere, su cui investire per farlo conoscere nella sua qualità paesaggistica, produttiva e ambientale.
Un territorio costituito da piccoli borghi, di un’agricoltura contadina di eccellenze, dal vino alle nocciole, dalla zootecnia alla cerealicoltura, che pratica da sempre la policoltura per scelta conveniente.
Un territorio di comunità tenaci che vogliono recuperare le loro identità storiche, simili nelle loro differenze, da cui partire per trasformare le difficoltà di essere “terre di confine” (o aree interne) in occasione di rinascita e prosperità. Meta per un turismo slow, lontano dalle esperienze turistiche di massa dallo sguardo frettoloso, adatto alle abitudini di chi vuole vivere una esperienza di conoscenza, qualità e salute.
L’avvio di un Distretto del Cibo consentirà di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione tra attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, promuovere l’agricoltura biologica, biodinamica e contadina, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Ancor più, il Distretto rappresenta uno strumento strategico per favorire sinergie e collaborazioni tra settori economici diversi, a partire dall’integrazione tra il settore agroalimentare con le attività della ristorazione, del turismo e dell’accoglienza, che possono convenientemente collaborare nella direzione di un comune interesse per la crescita sostenibile del proprio territorio.
Una scelta emersa dopo un periodo di confronto tra le diverse associazioni, che intendono anche recuperare una continuità fisica e culturale, interrotta da confini amministrativi.
Ne fanno parte la rete Bioslow (fondata da Italiabio e SIMTUR), Biolanga, l’Osservatorio per il paesaggio “La Prima Langa”, la Via Aleramica, Parco Culturale Alta Langa, Associazione Fondiaria Rocca Bianca, Associazione produttori valli Bormida e Giovo (terre di Bormia) e Associazione strada 661 “La Pedagera”, che danno vita al Comitato Promotore del Distretto del Cibo BioSlow dell’Alta Langa Ligure Piemontese a cui potranno aderire nuovi soggetti interessati a collaborare.
+INFO altalanga@bioslow.it